Maternità surrogata, sì o no?

di Redaktion Redazione

La maternità surrogata è spesso l’ultima opzione per realizzare il desiderio di un figlio. Ma è consentita? Cosa ne dicono la legge e l’etica medica?

Maternità surrogata

Per molte persone avere dei figli fa parte di una vita di successo. Alcuni non possono avere figli per una serie di motivi. La cosiddetta “medicina riproduttiva” ha nel frattempo fatto passi da gigante, ma anch’essa ha i suoi limiti. E quando le coppie non riescono a realizzare il loro desiderio di avere figli attraverso la fecondazione assistita, talvolta capita che vadano alla ricerca di una madre surrogata.

La maternità surrogata è consentita? La risposta della legge.

La maternità surrogata è vietata in Italia. Secondo la legge in materia di procreazione medicalmente assistita “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”.

In altri Paesi europei e soprattutto in ambito extraeuropeo come in India, Canada o Stati Uniti è consentita la maternità surrogata. Di conseguenza vi sono coppie italiane che vanno all’estero per avere il “loro” figlio portato alla luce da una madre surrogata. Questo tipo di viaggio è anche chiamato “turismo riproduttivo”.

Esistono due tipi di maternità surrogata. Da un lato c’è la maternità surrogata in cui la cellula uovo della madre committente viene impiantata nella madre surrogata, che è stata precedentemente fecondata con lo sperma del padre committente. In questo caso la madre surrogata si fa carico “solo” della gravidanza e del parto. Nel caso di un secondo tipo di maternità surrogata, tuttavia, la madre surrogata dona anche il suo ovulo, che viene fecondato con lo sperma del padre committente. Indipendentemente dal tipo di maternità surrogata utilizzata la genitorialità non è automaticamente riconosciuta in Italia, perché nel nostro Paese la donna che ha dato alla luce il bambino è considerata la madre. Quindi quando i genitori committenti tornano in Italia con il loro neonato devono prima registrarlo come loro figlio. Si tratta di una questione delicata che può portare anche a una condanna per falsificazione di documenti. (In questo video l’avvocato Ida Parisi spiega come funziona il riconoscimento genitoriale.)

L’argomento è stato dibattuto anche in Consiglio provinciale. Alessandro Urzì, consigliere di Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia, ha chiesto alla Giunta in una mozione di far sì che Camera e Senato si impegnino per un’iniziativa legislativa che consideri reato la maternità surrogata anche se la nascita avviene all’estero.Rita Mattei della Lega Salvini Alto Adige Südtirol ha sostenuto questa mozione. Mattei vede, come Urzì, la maternità surrogata come uno sfruttamento delle donne come apparato riproduttivo e la commercializzazione del bambino come una merce che può essere acquistata a piacimento. Altri consiglieri tuttavia, come Gerhard Lanz della Svp, Brigitte Foppa dei Verdi e Sven Knoll della Süd-Tiroler Freiheit, hanno indicato che la maternità surrogata non può essere condannata di per sé. L’argomento deve essere visto e valutato da diverse prospettive. Spesso la maternità surrogata è l’ultima possibilità per la coppia di avere figli e ci sono casi in cui le madri surrogate non vengono né sfruttate né pagate. (Potete leggere l’intero dibattito sulla mozione qui e qui)

La maternità surrogata è consentita? La risposta dell’etica medica.

La risposta della legge è chiara: la maternità surrogata non è consentita. Ma per quanto riguarda la morale? Si può approvare la maternità surrogata o no? Esiste un diritto alla genitorialità? La “professione” della madre surrogata è una professione come le altre? Che impatto ha la maternità surrogata sulla vita del bambino? Tutte queste domande ci pongono grandi sfide perché non è così facile rispondere.

La maternità surrogata non riguarda solo la medicina riproduttiva, ma anche gli esperti di etica medica o bioetici, ovvero coloro che si occupano della domanda “Che cosa è consentito alla medicina?” In Italia c’è il Comitato nazionale di bioetica, che cerca di rispondere a questi interrogativi. È un organo consultivo del Governo, del Parlamento e di tutte le altre istituzioni. Il 18 marzo 2016 è stata approvata una mozione che descrive la maternità surrogata come un contratto che incide negativamente sulla dignità di donne e bambini. Da un lato il corpo femminile e le sue capacità riproduttive vengono commercializzati e utilizzati e, dall’altro, il bambino viene commercializzato come una merce. Secondo il comitato entrambi gli aspetti sono in contraddizione con i principi di base della bioetica.

Il Comitato etico dell’Alto Adige esprime interrogativi sulla fecondazione assistita in generale. In una dichiarazione il comitato sottolinea che la procreazione medicalmente assistita non riguarda solo l’autodeterminazione dell’individuo riguardo alla sua vita, ma anche la responsabilità per un’altra persona. La responsabilità per il bambino atteso ed il suo benessere dovrebbe essere presa in considerazione fin dall’inizio. È quindi necessario accompagnare le coppie con consulenza psicosociale e consigliarle su tutte le alternative all’inseminazione artificiale e alla maternità surrogata, secondo il comitato.

La maternità surrogata è consentita? (Ness)una risposta.

“Un principio etico di base dice che la soluzione di un problema non dovrebbe sollevare più domande o creare problemi di quanti ne possa risolvere”. La maternità surrogata solleva molte domande: esiste il diritto di avere un figlio? C’è il diritto di crescere con la propria madre biologica? La vita può essere creata a pagamento? La maternità surrogata significa ridurre il corpo della donna alla sua capacità riproduttiva? La maternità surrogata ha un impatto sulla formazione dell’identità del bambino? La maternità surrogata cambia il modo in cui vediamo le persone? ecc.

Le domande che sorgono sono molteplici e mostrano che la domanda se la maternità surrogata sia consentita o meno non può essere risolta così facilmente con un sì o un no. Molti aspetti devono essere considerati e soppesati l’uno contro l’altro. I legislatori lo hanno fatto e hanno scelto di vietare la maternità surrogata. Tuttavia non esiste una risposta chiara alla domanda morale.

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