Pensieri sul modo corretto di trattare una persona con demenza.
Se mai dovessi diventare demente…
- la mia vita dovrebbe essere programmata: ogni giorno dovrei fare la stessa cosa alla stessa ora.
- Parlami con calma, in modo che io non pensi che tu sia arrabbiato con me.
- Se non posso più mangiare con coltello e forchetta, sono sicuro che funzionerà anche con le mani.
- Tienimi la mano e aiutami a concentrarmi.
- Il più delle volte è facile calmarmi se ti siedi tranquillamente accanto a me e mi tieni la mano.
- Smorza la tua voce e guardami, e io ti capirò bene.
- Cerca il mio sguardo e toccami prima di parlarmi.
- Se voglio sentire vecchie canzoni di cui ho dimenticato il nome, ricordatele e fammele sentire insieme a te.
- Ricorda che non capisco tutto, ma più di quanto a volte pensi.
“Spesso mi dispero. Non disperare anche tu!”.
Mia nonna ci ha raccontato che la mia bisnonna soffriva di demenza. Dopo una lunga permanenza a Sarentino, aveva ricominciato a parlare il suo vecchio dialetto. Era spesso irrequieta, così mia nonna le dava un gomitolo di lana e lei era soddisfatta.
Autrici: Leonie Herbst e Sophia Achilles
Opera d’arte: Leonie Herbst
Questo articolo è stato elaborato nell’ambito del progetto scolastico del liceo di scienze sociali Maria Hueber di Bolzano in collaborazione con NOVA. Le 23 alunne e alunni della seconda classe sono molto interessati alle questioni politiche e sociali attuali. Vogliono evidenziare le malasanità ed eliminarle. Sono tutti motivati non solo a informarsi, ma anche a farsi coinvolgere per un futuro migliore insieme. Argomenti come il cambiamento climatico, il razzismo, il sessismo e la violenza contro le donne, i diritti degli animali non li lasciano indifferenti. Puoi scoprire di più sul progetto scolastico qui.