Prestiti d’onore: un’opportunità per frequentare l’università?

di Redaktion Redazione

Studiare dopo il diploma vuol dire anche affrontare i rincari degli affitti per i fuorisede e ingenti tasse universitarie. In Consiglio si è discusso dei prestiti per studenti.

Non tutti  ragazzi e le ragazze che vorrebbero frequentare l’università dopo il diploma di maturità hanno la possibilità di farlo: iscriversi a un ateneo e seguire le lezioni può essere infatti molto caro, non solo per le tasse previste, richieste in Italia ma non sempre in Austria e Germania, ma anche per i costi degli alloggi e le spese vive sempre in costante crescita.
Poiché non tutte le famiglie si possono permettere di mantenere gli studi dei propri figli o delle proprie figlie, il consigliere Sandro Repetto (Partito Democratico) ha proposto con una mozione (cioè una proposta di agire in un certo modo indirizzata alla Giunta provinciale) che la Provincia faccia da garante a un sistema di prestiti d’onore, permettendo così a più giovani di iscriversi.

Cos’è il prestito d’onore?

Il prestito d’onore è un credito concesso dalle banche che viene ripagato al termine dello studio universitario, in relazione al reddito successivo. Si tratta di una misura che alleggerisce in particolare le famiglie del ceto medio.

Secondo la proposta di Repetto, la Provincia potrebbe stipulare accordi con istituti di credito ed eventualmente utilizzare le proprietà provinciali come garanzia: in questo modo, i genitori non dovrebbero più fare personalmente da garanti, cosa che scoraggia molti. Inoltre, ci dovrebbero essere condizioni agevolate di rimborso, con tassi d’interesse minimi e formule di restituzione proporzionali al reddito post-laurea, e una campagna informativa in merito. “I prestiti universitari agevolati dallo Stato esistono in due terzi dei Paesi europei”, ha chiarito Repetto.

Gli interventi di consigliere e consiglieri:

Alex Ploner (Team K) ha sostenuto la proposta, pur chiarendo che prendere in prestito dei soldi non è un “onore”, ma un “onere”.

Waltraud Deeg (SVP), riconoscendo l’importanza del tema – ovvero l’accesso all’istruzione indipendentemente dalla situazione patrimoniale dei genitori – ha tuttavia respinto la proposta: in Alto Adige, secondo la consigliera, esiste già un buon sistema di borse di studio, che sono un sostegno preferibile a quello proposto, che induce i giovani a indebitarsi.

Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha invitato a non considerare solo la formazione accademica, valorizzando maggiormente le professioni artigianali, che spesso offrono migliori prospettive lavorative.

Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha chiesto informazioni sulla retribuzione dei tirocini per gli studenti di Scienze dell’Educazione presso Unibz.

Brigitte Foppa (Gruppo verde), sostenendo la mozione,  ha sottolineato che non si tratta solo di costi abitativi, ma anche delle tasse universitarie, che presso gli atenei italiani sono elevate e rappresentano un problema per molti studenti.

L’assessore provinciale all’Istruzione in lingua tedesca Philipp Achammer ha respinto la proposta, ritenendo che l’Alto Adige sia già ben attrezzato grazie al sistema di borse di studio esistente. Inoltre, ha aggiunto, studi europei dimostrano che i prestiti d’onore possono addirittura aumentare la disparità, perché solo chi è già abbiente tende ad assumersi un mutuo. In replica, il promotore della mozione Sandro Repetto ha chiarito che i prestiti d’onore non sarebbero un sostituto delle borse di studio, ma una misura complementare,  soprattutto alla luce dei crescenti costi degli studi.

La decisione dell’aula

Nonostante alcuni voti a favore, la proposta di introduzione di un prestito d’onore per studenti è stata respinta dall’aula.