Life in plastic, it’s fantastic?

di George-Ciprian

Il vuoto a rendere per bottiglie in vetro ed in plastica rappresenta un’alternativa ecologica praticabile.

Vuoto a rendere

Il problema dell’inquinamento globale è all’ordine del giorno. L’inquinamento non è solo provocato dall’industria o dai mezzi di trasporto, ma anche dalla plastica. Per dare un’idea secondo “Nonsprecare.it” affinché la plastica completi il suo tempo di decomposizione servono all’incirca più di quattro secoli, all’incirca sui 450 anni.

Secondo l’Eurostat, organo di statistica europeo, nel 2016 in Italia una persona ha prodotto all’incirca 209,5 kg di plastica. Per sfortuna, molta di questa finisce nel mare e con il tempo si disintegra in piccolissimi pezzi. Una volta disintegrata forma microplastica di una grandezza inferiore a 6 millimetri, che spesso viene mangiata dai pesci. Pesci che molte volte vengono pescati e portati nei supermercati e consumati dalle persone.

Per contrastare questo fenomeno i consiglieri provinciali del “Gruppo Verde” hanno proposto al Consiglio 6 punti e una serie di dati a supporto della loro mozione. I consiglieri Foppa, Staffler e Dello Sbarba vogliono promuovere il vuoto a rendere. Per chi non sappia cosa sia ve lo spiego… È un’iniziativa per il riutilizzo di imballaggi e contenitori per bevande e alimenti. Il vuoto a rendere viene applicato per le bottiglie di plastica Pet (plastica riciclabile al 100%) e di vetro. Ogni volta che si acquista una bottiglia in negozio si paga una cauzione. Se invece di buttarla la riportiamo in negozio, riceveremo una parte di quello che abbiamo speso.

Quindi perché bisognerebbe promuovere il vuoto a rendere? In primo luogo è un’alternativa molto più ecologica. In secondo luogo, non bisogna sprecare così tante risorse per la produzione di nuove bottiglie. Il problema maggiore è la plastica, perché negli ultimi anni nell’oceano si sono formate grandi isole di questo materiale. Secondo il giornale inglese “The Independent” queste isole hanno una superficie complessiva di circa 700mila km2. Il vuoto a rendere potrebbe combattere questo fenomeno e il dilagare della plastica nel mare.

Le proposte dei consiglieri

I consiglieri hanno infine proposto varie iniziative. Per esempio: una campagna di sensibilizzazione, la creazione di un fondo speciale per il sostegno di imballaggi e prodotti riutilizzabili, l’introduzione di un sistema unificato di imballaggi riutilizzabili e altre varie iniziative.

Elenco delle fonti